Il mondo delle professioni sanitarie è ampio e articolato e offre diverse opportunità per chi desidera una carriera nel settore della salute. Ci sono infatti molteplici rami di specializzazione negli indirizzi sanitari, che vanno dall’infermieristica alla fisioterapia e ognuno di essi rientra tra le professioni riconosciute.
Per diventare operatori nel settore sanitario occorre conseguire una laurea triennale, ma la crescente domanda di specifiche competenze in diversi ambiti potrebbe rendere necessaria anche la frequentazione di un corso post laurea. Iscrivendosi a un master in infermieristica forense si può ad esempio diventare un professionista che fornisce cure mediche e assistenza a persone vittime di reati o che raccoglie informazioni in merito a ferite e lesioni per contribuire ad elaborare la documentazione in ambito giuridico. I master di 1° e di 2° livello in ambito sanitario si possono seguire anche in via telematica iscrivendosi a università come Unicusano, che rientra tra le università online riconosciute dal MIUR. Il vantaggio è quello di poter seguire i corsi direttamente da casa, organizzando il proprio studio in base alla disponibilità di tempo.
Questa guida alle professioni sanitarie può essere molto utile a chi sta pensando di intraprendere un percorso universitario in quest’ambito.
Le diverse professioni sanitarie
Lo stato riconosce 30 professioni sanitarie suddivise in diversi ambiti. Ogni professionista, per poter operare, deve poi iscriversi all’albo corrispondente alla sua professione. Per diventare un professionista del settore sanitario è necessario superare un esame prima dell’iscrizione all’università, perché gli indirizzi sono a numero chiuso e poi procedere con l’iscrizione all’albo. Le professioni sanitarie si possono suddividere in 4 macro-aree: professioni infermieristiche e ostetriche: infermieri, ostetriche, infermieri pediatrici, infermieri di sala operatoria, ecc.; professioni sanitarie della riabilitazione: fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, ortottisti e assistenti di oftalmologia, podologi; professioni sanitarie tecniche: tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica, tecnici di neurofisiopatologia, dietisti, odontotecnici, ottici; professioni sanitarie della prevenzione: educatori professionali, tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, igienisti dentali.
Ogni professionista opera insieme allo staff medico ed esegue terapie, assiste i pazienti. In altri casi svolge attività indipendenti legate all’individuazione di una diagnosi o si occupa di svolgere attività di recupero e riabilitazione. Ciascuna professione, come ad esempio quella degli infermieri o dei fisioterapisti, può ulteriormente suddividersi. Ci sono ad esempio infermieri della rianimazione, fisioterapisti dello sport, infermieri della pediatri o della salute mentale.
Come scegliere la professione sanitaria in cui specializzarsi
Per scegliere la professione sanitaria in cui specializzarsi è fondamentale tenere conto delle proprie passioni e delle discipline per cui si è portati. Secondo un recente studio condotto da Ipsos per Korian, le professioni sanitarie sono al terzo posto tra i settori più richiesti dagli under30. Un dato decisamente in controtendenza con quanto si dice rispetto alla carenza di professionisti nel mondo della salute. Questo deve invogliare le persone a scegliere con ancora maggiore attenzione, vista l’alta concorrenza.
Secondo il report è la salute mentale a trainare gli interessi dei giovani, in linea con l’aumento dell’attenzione al proprio benessere. Un altro aspetto da considerare nella scelta della professione sanitaria è anche il modello lavorativo a cui si aspira. Ci sono infatti delle professioni sanitarie, soprattutto quelle di tipo ospedaliero, che richiedono, stando allo stato attuale, un impegno in termini di ore di lavoro molto elevato. In un’ottica di life-balance è fondamentale scegliere una professione che permette di avere i giusti tempi per prendersi cura di sé stessi.