La scarsità di alloggi, soprattutto nelle grandi città europee, ancor più se si tratta di sedi universitarie, è un fenomeno endemico. Spesso, nei centri più densamente abitati, si assiste a una vera e propria guerra degli affitti, in special modo nei periodi dell’anno in cui si registra una maggiore affluenza di studenti, in occasione dell’inizio dei corsi.
Il centro delle città è il luogo più ricercato da chi frequenta l’università: innanzitutto, è nelle zone centrali in cui si concentrano le attrazioni, gli svaghi e la vita sociale; inoltre, la maggior parte degli studenti non possiede un’automobile, quindi difficilmente privilegia la periferia del centro urbano, sicuramente più economico, ma scomodo e, talvolta, non servito al meglio dai mezzi pubblici. Infine, ma non meno importante, la maggior parte delle sedi universitarie si trovano in prossimità del centro.
I container come case per gli studenti: è realtà in vari Paesi europei
In Germania, nella ex Berlino est, è stato realizzato un campus universitario composto da vecchi container. Qualche anno fa è stato indetto un concorso per la progettazione di un polo studentesco: uno studio di architettura di Zurigo lo ha vinto con il suo progetto, che è da poco diventato realtà. Il Campus universitario si chiama Frank&Johnny, ed ha prezzi a dir poco abbordabili, visto che una singola unità abitativa ha un costo medio di 200 euro, utenze incluse. I container, quindi, sono stati adibiti con successo a case per gli studenti, segnando l’inizio di una realtà, in vari Paesi europei.
Anche a Copenhagen, in Danimarca, sono stati realizzati alloggi modulari con le stesse caratteristiche. Progettati dalla start up nel settore edilizio denominata Urban Riggers, queste microabitazioni hanno un costo di 600 dollari mensili (che a Copenhagen è da ritenersi un prezzo competitivo).
I containers sono galleggianti, e dispongono di una camera da letto, bagno e cucina. La particolarità di questi alloggi modulari sta anche nel fatto che le finestre possono divenire ampie porte, le quali assicurano una fantastica vista sul mare, consentendo alla luce naturale (nelle stagioni in cui ce ne sia) di entrare. Per completare il progetto, un ampio cortile comune, un’area barbecue e addirittura la predisposizione di un attracco per i kayak.
Data la particolare struttura del territorio danese, le unità sono state ideate con accesso tramite un ponte; per quanto riguarda il riscaldamento, anche in questo i danesi hanno guardato avanti, come accade in molti settori, nell’ambito europeo. Sulla sommità di uno di container sono presenti dei pannelli solari, che consentono di ottenere un notevole risparmio energetico.
Considerando che la media degli affitti, a Copenhagen, si attesta sui 1200 dollari, rendendo tale spesa non sempre affrontabile, per uno studente, la soluzione dei container ha differenti risvolti positivi.
L’impatto positivo dei container adibiti a case per studenti
Per quanto riguarda i vantaggi di queste strutture, molte persone hanno la possibilità di alloggiare nella sede della propria università sostenendo un costo abbordabile; inoltre, vecchi container sono riutilizzati, riducendo in maniera drastica il loro impatto ambientale.
Infine, dal punto di vista dei consumi, queste micro-unità sono strutturate in modo da essere riscaldate e raffreddate con sistemi di energia naturale, quali i pannelli fotovoltaici, che rispettano l’ambiente e consentono un notevole risparmio economico. I vantaggi di questa tipologia di alloggio sono di ampio respiro, contribuendo alla diffusione progressiva di tale modalità di struttura, tanto che i container, come case per studenti, possono essere considerati una realtà, ormai, in vari Paesi europei.
I container, oggi, vengono utilizzati sempre più. In Italia, una delle aziende leader per quanto riguarda container, spazi modulari e moduli prefabbricati è Algeco, la quale offre anche il noleggio container, al di là dell’acquisto.