VPN all’università: a cosa serve

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Sempre più atenei universitari nazionali ed internazionali si stanno rivolgendo ai migliori esperti di connessioni internet per poter garantire, in modo sicuro e al contempo comodo e veloce, tutti i propri servizi online a studenti e lavoratori.

In questo breve articolo tenteremo di capire quali sono i principali vantaggi per gli atenei che seguono questa linea innovativa e quali sono le ragioni che li spingono a scegliere soltanto connessioni di tipo VPN, sia per i propri studenti sia per i professori e tutti i dipendenti.

A cosa serve la connessione VPN all’università

I molti tipi differenti di trasferimenti di dati che vengono messi in atto ogni giorno in tutti gli atenei italiani e internazionali implicano l’esposizione dei dati sensibili di tutte le persone coinvolte nei molti processi che le pratiche universitarie implicano.

La segreteria di un ateneo deve, infatti, custodire tante informazioni altamente personali quali, ad esempio, quelle legate all’identità dei soggetti fisici, ma anche quelle legate ai trasferimenti di denaro (come il pagamento delle tasse universitarie), che permettono quindi una perfetta conoscenza anche degli accessi ai depositi economici delle persone coinvolte.

Oltre a ciò, non si può di certo dimenticare, che inoltre è proprio online che avvengono molti processi ufficiali legati al conseguimento dei voti, alla registrazione dei voti nei libretti online, ed anche a tutte le conferme legate agli effettivi conseguimenti dei titoli come lauree e tanto altro.

Tutto questo grande complesso di dati sensibili e molto delicati implica la necessità che tutti gli scambi che avvengono online, tutti i trasferimenti e tutte le comunicazioni, vengano controllati ad un livello molto alto di sicurezza, capace di garantire il massimo della privacy per tutti soggetti coinvolti.

Una connessione VPN è, dunque, l’ideale per far sì che qualsiasi tipo di trasferimento non possa essere intercettato da esterni malintenzionati che potrebbero creare non pochi problemi, sia per la diffusione delle informazioni legate all’identità quanto anche per quelle legate ai conti bancari.

Assicurarsi quindi del fatto che la propria università sia abbonata a una VPN è cosa fondamentale tanto per uno studente, quanto per un segretario d’ufficio, fino anche all’insieme di tutti i professori e a tutti coloro che banalmente accedono ad un Wi-Fi fornito da un ente universitario, o ad esso affiliato.

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I vantaggi per la vita quotidiana del lavoro universitario

I vantaggi offerti dalle connessioni di tipo VPN non sono però limitati soltanto al grado di privacy e di anonimità che essi sono in grado di garantire con grande efficienza.

La vita degli atenei che hanno deciso, infatti, di abbonarsi alla migliore VPN affidandosi a provider eccellenti, capaci di garantire un servizio sempre impeccabile, è presto cambiata in meglio per una serie di motivi molto ampia.

Le VPN permettono non a caso di accedere ad uno o all’altro computer relazionato ai sistemi dell’università, tanto da un luogo, quanto da un altro molto distanziato, e il tutto ovviamente solo se si è in possesso delle specifiche chiavi di accesso.

Proprio la delocalizzazione è uno degli elementi centrali quando si parla dei vantaggi offerti dalle connessioni VPN: essa permette, tanto per fare un esempio, ai segretari di poter lavorare direttamente da casa, o comunque di sistemare proprio dalle loro postazioni domestiche alcuni problemi la cui risoluzione potrebbe risultare urgente.

Ma oltre a ciò il vero grande vantaggio in termini di didattica è che proprio questo tipo di connessione permette ai professori di poter caricare in apposite piattaforme online del materiale pronto a divenire sempre disponibile per gli studenti in una modalità di connessione e di condivisione dei dati inseriti in rete assolutamente privata e sicura.

Le risorse online possono quindi diventare una potenzialità mai sviluppata prima capace di compiere la tanto attesa svolta in avanti in relazione ai molti problemi legati alle modalità della didattica a distanza.

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