Se sei uno studente di Lettere, non sei un disoccupato!

studente lettere

«Se sparisce l’area umanistica sparisce la scuola e sparisce la vita.»

Questa affermazione del professor Luigi Berlinguer spiega in poche parole l’importanza che hanno le facoltà umanistiche nella nostra vita. Quest’ultime sono fondate sulla cultura letteraria e ci permettono di acquisire conoscenze fondamentali per una maggiore apertura mentale, che viene valorizzata anche in ambito lavorativo, e ci permettono anche di arricchire noi stessi perché sono cruciali per la nostra formazione come individui.

Chi pensa ad uno studente di Lettere o Filosofia pensa automaticamente ad un futuro disoccupato e non a una persona appassionata e con la volontà di conoscere e arricchire la propria cultura.

Se vogliamo concentrarci sui numeri, allora possiamo dire che una laurea scientifica non solo garantisce un lavoro (potrebbe interessarti anche: “I profili più richiesti in ambito lavorativo, dopo la laurea“) ma anche uno stipendio più alto. Ma se non siamo portati per le derivate, i limiti e la teoria della relatività, non possiamo farcene una colpa.

Sia chiaro: le facoltà umanistiche non esistono come ripiego per coloro che non superano i test a Medicina o Professioni Sanitarie, ma è riservata per le persone che apprezzano la cultura letteraria, che amano la scrittura o la lettura, è riservata a quelle persone che si emozionano con un libro di Shakespeare o Calvino in mano, è riservata a quelli che durante una lezione di letteratura non dormono o che apprezzano materie come biblioteconomia o storia.

Non possiamo essere uguali, il mondo è bello perché è vario, quindi ad ognuno la sua facoltà e la sua ambizione.

Dire ai giovani di rinunciare alla facoltà che scelgono perché magari permette un lavoro umile è come dire alle donne di non lavorare più perché guadagnano meno degli uomini. Non funziona così, bisogna incoraggiare a combattere per ciò che si vuole. È giusto che ognuno segua la strada che vuole seguire e si fanno dei sacrifici, certo, ma si è più felice a fare bene un lavoro appagante nonostante si è sottopagati piuttosto che farne uno in cui non si fa altro che guardare l’orologio, nella speranza che finisca presto perché è un’agonia, e avere un salario altissimo.

Inoltre, ci sono tanti lavori che richiedono una formazione umanistica, quindi perché scagliarsi e darci dei “disoccupati” già da matricole? Per molti può diventare scoraggiante, e si finisce per mollare tutto. Non possiamo giudicare una persona dalla facoltà che frequenta. Ogni cosa esiste per un motivo, quindi le facoltà umanistiche servono, e i lavori ci sono. Come ho detto precedentemente, si fanno i sacrifici, chi non li ha mai fatti, ma se si vuole raggiungere un obbiettivo lo si può raggiungere.

Quindi, caro maturando, che stai cercando di capire che strada seguire dopo il liceo, pensa!

Pensa e scegli una facoltà che racchiuda un minimo di passione e nella quale puoi metterci mente e cuore. Non ascoltare i pregiudizi, questi ci sono per tutte le facoltà, e non farti obbligare dai tuoi genitori a scegliere qualcosa per cui un giorno li odierai. Come diceva Confucio: «Scegli un lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche un giorno in tutta la tua vita.»

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