Giurisprudenza: i 5 luoghi comuni da sfatare sulla facoltà

giurisprudenzaSe frequenti il corso di laurea in Giurisprudenza, avrai sentito sicuramente alcuni di questi luoghi comuni.

1 – S’iscrivono a giurisprudenza, perché è l’unica a numero aperto

Ceeeerto! Chi non vorrebbe studiare un manuale di diritto privato o commerciale o chi più ne ha più ne metta, è così divertente.
Scegliendo questa strada, si deve pensare che non è quella più semplice, la scorciatoia momentanea; è una facoltà che richiede molta determinazione, passione e buona volontà.

2 – A giurisprudenza NON serve frequentare

Ah! Si?!
NO, proprio no. Non c’è l’obbligo di frequenza ma, (come per ogni facoltà) non bisogna sottovalutare i corsi: si potrebbero apprendere meglio alcuni concetti, capire su quale argomento focalizzare l’attenzione risparmiando tempo, usufruire delle agevolazioni per corsisti.

3 – Puoi vestirti solo con completi e tailleur

…poi non rimanerci male se i tuoi colleghi di corso, vestiti in jeans e maglietta, ti scambieranno per professore.
Esistono certamente, colleghi che per frequentare indossano completi, tacchi vertiginosi e ventiquattrore a portata di mano ma, non devi necessariamente farlo anche tu, di certo non ti cacciano fuori.

4 – Hanno la parlantina, o la memoria bionica

‘Sti cazzi.
Provate ad andare a un esame e affidarvi alla parlantina, senza conoscere i concetti di base, o viceversa, provate a imparare 1000 pagine con tanto di codice civile a memoria. Se arrivate a 12 è pure tanto, anzi… non ci provate neanche se tenete alla vostra salute mentale e fisica.

5 – Si credono già ricchi, sono brutte persone

L’iscrizione al corso di laurea in Giurisprudenza non ti rende automaticamente un professionista di successo, quindi non ti aspettare studi legali, macchine di lusso e lavoro facile. Negli ultimi tempi sono usciti più avvocati che funghi, dunque NON SONO TUTTI RICCHI, presuntuosi e pure brutte persone, basta saper cercare bene.

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